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Le indagini dell'amministrazione finanziaria, in funzione del perseguimento della c.d. «lotta alla evasione fiscale», prima semplicemente «bancarie», sono oggi condotte sulla base delle risultanze «finanziarie» di ogni tipo di rapporto, operazione o servizio intrattenuto dal contribuente con qualsiasi operatore creditizio o finanziario. Di conseguenza, le garanzie a tutela dell'interesse privato del c.d. «segreto bancario» sono progressivamente regredite sino a scomparire. In questa prospettiva, anche i poteri degli agenti della riscossione risultano notevolmente ampliati, consentendo l'immediata identificazione, da parte dei funzionari accertatori, degli intermediari finanziari, al fine di conoscere entità e natura dei rapporti intrattenuti con il contribuente oggetto del controllo. Il volume, oltre a commentare l'evoluzione normativa sul tema, presenta un'analisi approfondita dei numerosi profili problematici della nuova disciplina delle indagini, strettamente connessi alla tutela del contribuente e quindi alle possibili linee difensive attivabili. La trattazione pone in giusto risalto le indicazioni fornite dalla agenzia delle entrate con la circolare 32/E del 19 ottobre 2006 e la copiosa giurisprudenza di legittimità e di merito formatasi in materia di «utilizzo tributario» dei dati, notizie e documenti acquisiti dal fisco sulla base delle movimentazioni bancarie.